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Falconara: portiere jesino aggredito durante la partita, squalifica e 2 anni di Daspo per un giocatore dell'Olimpia Juventus

Nella mattinata di venerdì il Questore di Ancona, Dr. Cesare Capocasa, nell’ambito delle attività volte a contrastare fenomeni di violenza in occasione di manifestazioni sportive, ha firmato, un provvedimento di divieto di accesso, per la durate di due anni, ai luoghi del territorio nazionale dove si svolgano tutte le manifestazioni sportive di calcio professionistici, dilettantistici, compresi quelli giovanili, ai tornei internazionali, ai tornei amichevoli, alle partite della nazionale di calcio, che verranno disputate sul territorio nazionale.

Il D.A.S.P.O. é stato emesso nei riguardi di un giocatore, di 58 anni, il quale si é reso responsabile dell'aggressione ai danni di un calciatore avversario, in occasione dell’incontro di calcio, disputato il 20 aprile scorso, valevole per il Campionato provinciale di II categoria girone "C" tra le squadre "Aurora Jesi" e “Olimpia Juventus Falconara”. In particolare, come risultato dal referto arbitrale, il direttore di gara, alla fine del primo tempo, decideva di sospendere l'incontro in quanto il portiere della squadra locale veniva aggredito con calci e pugni da due giocatori della squadra avversaria. Una volta all'interno degli spogliatoi, il giocatore dell'Olimpia Juventus Falconara, ben individuato dal numero di maglia che indossava, dopo essere entrato nei locali assegnati alla squadra dell'Aurora Jesi, colpiva al volto il calciatore avversario con la maglia numero 16, procurandogli la rottura di un dente.Per i fatti riferiti, il Giudice Sportivo si é pronunciato infliggendo all'Olimpia Juventus Falconara la sconfitta e la sanzione di 300 euro, mentre ha sanzionato  il calciatore responsabile dell'aggressione con la squalifica per cinque gare effettive.Il Questore di Ancona commenta: “ Lo sport deve essere strumento per insegnare ai nostri giovani la capacità per affrontare e risolvere i problemi e le avversità che possono presentarsi nella vita. Lo sport insegna valori come l’inclusione, il lavoro di squadra, l’autodisciplina. Ciò che accade, talvolta, al margine degli eventi sportivi, soprattutto calcistici, è inammissibile ed intollerabile. Colpiremo inesorabilmente tutte le condotte violente o in violazione di legge”.  Puoi commentare l'articolo su Vivere Jesi


Sara Santini